N. 11 del 1/7/1998

Dai satelliti spia, la visione a 360° per Internet
di Roberto Mazzoni



Il Portal S1 è composto da uno specchio parabolico che raccoglie e riflette la luce verso un secondo specchio (qui nascosto sotto il cappellotto nero in cima al dispositivo) che invia l'immagine finale verso l'obiettivo della macchina fotografica sottostante.
Portal S1 ed S2

Produttore: Be Here Corporation.

Distributore: SMPI via Milano 150, 20093 Cologno Monzese (MI); tel. 02-27326258,

fax 02-27326559.

Prezzo (Iva esclusa): 19.500.000 lire per Portal S1

e 24.500.000 per Portal S2.

Ambiente: Macintosh e Windows 95/98

PRO

Oggetto innovativo che apre letteralmente nuove prospettive alla fotografia panoramica

CONTRO

Costo esorbitante e difficoltà di esposizione che rende impossibile l'impiego delle diapositive a favore delle pellicole negative.

La Silicon Valley, poco distante da San Francisco, è da sempre un crogliolo d'innovazioni e d'inventiva. Questa volta tocca a Be Here (www.behere.com), una società fondata da progettisti fuoriusciti dalla NASA, dalla Sun Microsystem e da altre società di alta tecnologia. Sfruttando l'esperienza maturata nella progettazione ottica dei satelliti-spia che dallo spazio fotografano e riconoscono anche i più piccoli particolari, questi signori hanno messo a punto uno speciale sistema ottico che, con un solo scatto, cattura tutto il panorama circostante così da produrre un ambiente di navigazione interattivo da pubblicare via Internet e cd-rom. In questo ambiente virtuale, con il semplice spostamento del cursore, si cambia punto di vista e si osserva la scena da tutte le angolazioni possibili, come se fossimo effettivamente sul posto. La novità in questo caso è che la panoramica viene realizzata con uno scatto solo e che per scattare questa fotografia non c'è bisogno di essere fotografi esperti. Basta posizionare la macchina fotografica al centro della scena, abbassarsi e premere il pulsante di scatto.


Ted Driscoll ribalta il Portal S1 per ricaricare la pellicola senza muovere il treppiede.

Ted Driscoll, presidente e fondatore della società, sostiene che il sistema è talmente pratico che negli Stati Uniti è stato utilizzato per riprendere, in un solo giorno, le immagini individuali delle settecento camere di un grande ospedale.

L'oggetto ha la forma di uno specchio a cupola parabolica che raccoglie tutti i raggi di luce riflessi in un raggio orizzontale di 360° e verticale di 100° (50 gradi sopra e sotto la linea dell'orizzonte) e li convoglia verso un secondo specchio posizionato esattamente di fronte all'obiettivo della macchina fotografica. Sulla pellicola s'impressiona un'immagine a forma di anello che, raddrizzata per mezzo di un particolare software fornito a corredo, produce una striscia panoramica completa.


Come appare il Portal S1 all'interno dopo aver rimosso la macchina fotografica.

Lo specchio è di nickel rivestito di rodio, quindi molto resistente agli urti e agli sbalzi di temperatura. Va trattato con la stessa cura di una normale lente fotografica e soffre unicamente di eventuali graffi (facilmente correggibili con fotoritocco) oppure della condensa quando lo si trasporta improvvisamente da un ambiente freddo a un ambiente molto caldo (come nei paesi caldi dove negli alberghi si usa l'aria condizionata).

Al momento ne esistono due versioni: Portal S1 e Portal S2. Il primo è ricavato abbinando la parabola a un obiettivo Nikon da 28 mm, e perciò si adatta unicamente a macchine fotografiche Nikon con pellicola tradizionale (35 millimetri). Il secondo si abbina a una fotocamera di medio formato Mamya 645 Pro e viene utilizzato per fotografie d'interni dove occorre riprodurre immagini ad alta risoluzione (quadrupla rispetto a quella raggiungibile con il Portal S1). Esiste anche una variante del Portal S1 che si abbina a una fotocamera digitale professionale Kodak DCS460 (2 milioni di pixel), la cosa non meraviglia visto che Kodak è uno degli azionisti di Be Here. L'oggetto è abbastanza voluminoso e pesante, tanto che l'S1, il più leggero, pesa circa cinque chili. Per prossimo futuro, Driscoll si è impegnato a svilupparne una versione più compatta e leggera, sostituendo all'obiettivo Nikon una lente progettata e costruita da Be Here, capace di adattarsi anche agli attacchi Canon.


Il Portal S2 è grande quasi il doppio e serve a riprese d'interni in alta definizione. Il cappellotto in cima, oltre a nascondere il secondo specchio e a riparalo dalla luce, può ospitare un'asta con uno o più flash.

Oggi, di norma, è necessario usare un treppiede per il Portal S2 e un monopiede (supporto ad asta singola) per il Portal S1. Questo aiuta a sgravare il braccio del fotografo dal peso dell'oggetto e permette di accucciarsi mentre l'asta tiene la macchina da ripresa in posizione.

Le regolazioni sono minime: lo specchio mette a fuoco qualsiasi oggetto che si trovi da 2,5 centimetri all'infinito. Non è necessario comporre l'inquadratura nel mirino della macchina fotografica poiché la pellicola riprenderà tutto quel che ci circonda. Basta avere una semplice macchina meccanica con esposimetro elettronico e premere il pulsante di scatto. Grazie al fatto che l'intera immagine viene ricavata da un singolo fotogramma e non da fotogrammi multipli come avviene in altri sistemi panoramici, diventa consigliabile scattare diverse fotografie della stessa scena con esposizioni diverse e quindi combinare le immagini risultanti in Photoshop (tra loro identiche come contorni) così da avere la migliore esposizione per tutti i vari soggetti. Un esempio sarebbe quando si fotografa all'interno di un albergo e si vuole avere un'esposizione corretta della camera in cui siamo e al tempo stesso un'immagine nitida e pulita della scena visibile all'esterno della finestra. A questo fine si esegue un primo scatto esponendo per l'interno e poi un secondo scatto esponendo per l'esterno, quindi li si combina.

L'esposizione costituisce comunque un aspetto debole di questo sistema. Infatti, nel caso in cui fotografiate una scena a mezzo giorno, quando l'illuminazione è abbastanza uniforme tutt'attorno, l'esposimetro della macchina sarà influenzato dal sole che cade a picco. Infatti il sistema Portal va utilizzato tenendo la macchina fotografica rivolta verso l'alto, quindi puntata direttamente verso il sole. Se invece fotografate alla mattina o al pomeriggio, quando il sole è angolato, avrete una zona in ombra e una zona molto illuminata e non riuscirete a ricavare una scena esposta in modo uniforme, salvo produrre molti scatti e quindi mescolarli abilmente con Photoshop (una tecnica poco pratica se dovete produrre decine e decine di foto).


Qui vediamo in basso a sinistra l'immagine a ciambella prodotta dal sistema Portal S1, riconvertita poi via software in striscia panoramica.

Be Here consiglia in genere di utilizzare pellicole negative che, rispetto alle diapositive hanno una maggiore "latitudine di posa". Il termine indica che la pellicola negativa riesce a rappresentare una gamma di tonalità più ampia, cioè mostra ancora dettaglio nelle ombre e nelle zone ad alte luci, dove invece la diapositiva è completamente nera oppure completamente bianca.

Poiché l'apertura di diaframma di questi specchi è molto piccola (la quantità di luce che passa) bisogna usare pellicole veloci (400 asa) per catturare immagini di panorami dove ci siano anche persone, altrimenti queste risulteranno "mosse". Se si tratta di passanti che camminano, si può anche tentare la tecnica inversa, cioè usare una pellicola molto lenta (64 asa o anche meno) così da avere tempi di posa piuttosto lunghi e non dare tempo alle persone, che si muovo relativamente in fretta rispetto al resto del panorama, d'impressionare la pellicola (la gente sparisce come per magia).

Una volta ricavato il fotogramma, bisogno sottoporla a una scansione digitale, tipicamente attraverso il servizio PhotoCD oppure con scanner propri. I file risultanti saranno, poi, elaborati con il software PanImage disponibile in versione basic (per trattare un'immagine alla volta) e in versione production (per trattare interi gruppi d'immagini in automatico).

Il programma, disponibile per Windows 95 e per Macintosh, produce file bmp, jpeg e pict integrabili direttamente in pagine Web e in altri documenti multimediali.

Data la possibilità di catturare l'intero panorama con uno scatto unico, il sistema Portal si presta anche a registrare il movimento. Nel prossimo futuro Be Here rilascerà il Portal M1 capace di mostrare filmati da più punti di vista. Abbiamo visto una demo interessante come risultati, ma proibitiva per il povero pc che doveva farla funzionare: immaginate di avere lo stesso filmato ripetuto tante volte quanti sono i possibili punti di vista che l'osservatore può assumere interattivamente e tutto in memoria!

Il prezzo è altrettanto probitivo per un utilizzatore comune, infatti il distributore nazionale SMPI offre il Portal S1 a 19.500.000 lire e il Portal S2 a 24.500.000, software compreso. Bisogna, poi, comperare separatamente la fotocamera. Per un fotografo, abituato a pagare carissima qualsiasi cosa, questi prezzi sono forse abbordabili, ma rimangono comunque importanti. Il sistema concorrente, Ipix (distribuito in Italia dalla società Copernico, tel. 06-4404875), costa circa dieci milioni per l'hardware più il software, però richiede il pagamento di 175.000 lire per ogni fotografia che viene pubblicata su Internet (c'è una chiave di compressione a contatore). Ipix (www.ipix.com) usa una tecnica differente: punta l'obiettivo in orizzontale e scatta una foto a 180° che riprende tutta la scena compreso soffitto e pavimento, quindi ruota la macchina ed esegue un secondo scatto. Le due semisfere così ottenute sono combinate via software in una singola sfera navigabile in modo interattivo. Tanto SMPI quanto Copernico offrono il servizio di noleggio delle rispettive apparecchiature per cui si può avvicinare a questo nuovo mondo senza impoverirsi tutto in un colpo. Nel caso di SMPI, il costo del noleggio viene sottratto al costo di acquisto nel caso in cui si decida di comperare l'oggetto. Uno dei più grossi clienti è la NASA, che impiega Portal S1 per illustrare l'interno delle navette spaziali, curandosi poco del fatto che anche il prezzo sia "spaziale". L'obiettivo di Be Here è quello di creare nei navigatori Internet l'impressione di "essere lì", cioè d'immergersi in un panorama e di vederlo come se ci fossero davvero.



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PerifericheApparecchiature Foto e Video digitali, TV


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