 Il Portal S1 è composto da uno specchio parabolico che
raccoglie e riflette la luce verso un secondo specchio (qui nascosto
sotto il cappellotto nero in cima al dispositivo) che invia l'immagine
finale verso l'obiettivo della macchina fotografica sottostante.
Portal S1 ed S2
Produttore: Be Here Corporation.
Distributore: SMPI via Milano 150, 20093 Cologno Monzese (MI);
tel. 02-27326258,
fax 02-27326559.
Prezzo (Iva esclusa): 19.500.000 lire per Portal S1
e 24.500.000 per Portal S2.
Ambiente: Macintosh e Windows 95/98
PRO Oggetto innovativo che apre letteralmente nuove prospettive alla
fotografia panoramica
CONTRO Costo esorbitante e difficoltà di esposizione che rende
impossibile l'impiego delle diapositive a favore delle pellicole
negative.
La Silicon Valley, poco distante da San Francisco, è da
sempre un crogliolo d'innovazioni e d'inventiva. Questa volta
tocca a Be Here (www.behere.com), una società fondata da
progettisti fuoriusciti dalla NASA, dalla Sun Microsystem e da
altre società di alta tecnologia. Sfruttando l'esperienza
maturata nella progettazione ottica dei satelliti-spia che dallo
spazio fotografano e riconoscono anche i più piccoli particolari,
questi signori hanno messo a punto uno speciale sistema ottico
che, con un solo scatto, cattura tutto il panorama circostante
così da produrre un ambiente di navigazione interattivo
da pubblicare via Internet e cd-rom. In questo ambiente virtuale,
con il semplice spostamento del cursore, si cambia punto di vista
e si osserva la scena da tutte le angolazioni possibili, come
se fossimo effettivamente sul posto. La novità in questo
caso è che la panoramica viene realizzata con uno scatto
solo e che per scattare questa fotografia non c'è bisogno
di essere fotografi esperti. Basta posizionare la macchina fotografica
al centro della scena, abbassarsi e premere il pulsante di scatto.
 Ted Driscoll ribalta il Portal S1 per ricaricare la pellicola
senza muovere il treppiede.
Ted Driscoll, presidente e fondatore della società, sostiene
che il sistema è talmente pratico che negli Stati Uniti
è stato utilizzato per riprendere, in un solo giorno, le
immagini individuali delle settecento camere di un grande ospedale.
L'oggetto ha la forma di uno specchio a cupola parabolica che
raccoglie tutti i raggi di luce riflessi in un raggio orizzontale
di 360° e verticale di 100° (50 gradi sopra e sotto
la linea dell'orizzonte) e li convoglia verso un secondo specchio
posizionato esattamente di fronte all'obiettivo della macchina
fotografica. Sulla pellicola s'impressiona un'immagine a forma
di anello che, raddrizzata per mezzo di un particolare software
fornito a corredo, produce una striscia panoramica completa.
 Come appare il Portal S1 all'interno dopo aver rimosso la macchina
fotografica.
Lo specchio è di nickel rivestito di rodio, quindi molto
resistente agli urti e agli sbalzi di temperatura. Va trattato
con la stessa cura di una normale lente fotografica e soffre unicamente
di eventuali graffi (facilmente correggibili con fotoritocco)
oppure della condensa quando lo si trasporta improvvisamente da
un ambiente freddo a un ambiente molto caldo (come nei paesi caldi
dove negli alberghi si usa l'aria condizionata).
Al momento ne esistono due versioni: Portal S1 e Portal S2. Il
primo è ricavato abbinando la parabola a un obiettivo Nikon
da 28 mm, e perciò si adatta unicamente a macchine fotografiche
Nikon con pellicola tradizionale (35 millimetri). Il secondo si
abbina a una fotocamera di medio formato Mamya 645 Pro e viene
utilizzato per fotografie d'interni dove occorre riprodurre immagini
ad alta risoluzione (quadrupla rispetto a quella raggiungibile
con il Portal S1). Esiste anche una variante del Portal S1 che
si abbina a una fotocamera digitale professionale Kodak DCS460
(2 milioni di pixel), la cosa non meraviglia visto che Kodak è
uno degli azionisti di Be Here. L'oggetto è abbastanza
voluminoso e pesante, tanto che l'S1, il più leggero, pesa
circa cinque chili. Per prossimo futuro, Driscoll si è
impegnato a svilupparne una versione più compatta e leggera,
sostituendo all'obiettivo Nikon una lente progettata e costruita
da Be Here, capace di adattarsi anche agli attacchi Canon.
 Il Portal S2 è grande quasi il doppio e serve a riprese
d'interni in alta definizione. Il cappellotto in cima, oltre a
nascondere il secondo specchio e a riparalo dalla luce, può
ospitare un'asta con uno o più flash.
Oggi, di norma, è necessario usare un treppiede per il
Portal S2 e un monopiede (supporto ad asta singola) per il Portal
S1. Questo aiuta a sgravare il braccio del fotografo dal peso
dell'oggetto e permette di accucciarsi mentre l'asta tiene la
macchina da ripresa in posizione.
Le regolazioni sono minime: lo specchio mette a fuoco qualsiasi
oggetto che si trovi da 2,5 centimetri all'infinito. Non è
necessario comporre l'inquadratura nel mirino della macchina fotografica
poiché la pellicola riprenderà tutto quel che ci
circonda. Basta avere una semplice macchina meccanica con esposimetro
elettronico e premere il pulsante di scatto. Grazie al fatto che
l'intera immagine viene ricavata da un singolo fotogramma e non
da fotogrammi multipli come avviene in altri sistemi panoramici,
diventa consigliabile scattare diverse fotografie della stessa
scena con esposizioni diverse e quindi combinare le immagini risultanti
in Photoshop (tra loro identiche come contorni) così da
avere la migliore esposizione per tutti i vari soggetti. Un esempio
sarebbe quando si fotografa all'interno di un albergo e si vuole
avere un'esposizione corretta della camera in cui siamo e al tempo
stesso un'immagine nitida e pulita della scena visibile all'esterno
della finestra. A questo fine si esegue un primo scatto esponendo
per l'interno e poi un secondo scatto esponendo per l'esterno,
quindi li si combina.
L'esposizione costituisce comunque un aspetto debole di questo
sistema. Infatti, nel caso in cui fotografiate una scena a mezzo
giorno, quando l'illuminazione è abbastanza uniforme tutt'attorno,
l'esposimetro della macchina sarà influenzato dal sole
che cade a picco. Infatti il sistema Portal va utilizzato tenendo
la macchina fotografica rivolta verso l'alto, quindi puntata direttamente
verso il sole. Se invece fotografate alla mattina o al pomeriggio,
quando il sole è angolato, avrete una zona in ombra e una
zona molto illuminata e non riuscirete a ricavare una scena esposta
in modo uniforme, salvo produrre molti scatti e quindi mescolarli
abilmente con Photoshop (una tecnica poco pratica se dovete produrre
decine e decine di foto).
 Qui vediamo in basso a sinistra l'immagine a ciambella prodotta
dal sistema Portal S1, riconvertita poi via software in striscia
panoramica.
Be Here consiglia in genere di utilizzare pellicole negative che,
rispetto alle diapositive hanno una maggiore "latitudine
di posa". Il termine indica che la pellicola negativa riesce
a rappresentare una gamma di tonalità più ampia,
cioè mostra ancora dettaglio nelle ombre e nelle zone ad
alte luci, dove invece la diapositiva è completamente nera
oppure completamente bianca.
Poiché l'apertura di diaframma di questi specchi è
molto piccola (la quantità di luce che passa) bisogna usare
pellicole veloci (400 asa) per catturare immagini di panorami
dove ci siano anche persone, altrimenti queste risulteranno "mosse".
Se si tratta di passanti che camminano, si può anche tentare
la tecnica inversa, cioè usare una pellicola molto lenta
(64 asa o anche meno) così da avere tempi di posa piuttosto
lunghi e non dare tempo alle persone, che si muovo relativamente
in fretta rispetto al resto del panorama, d'impressionare la pellicola
(la gente sparisce come per magia).
Una volta ricavato il fotogramma, bisogno sottoporla a una scansione
digitale, tipicamente attraverso il servizio PhotoCD oppure con
scanner propri. I file risultanti saranno, poi, elaborati con
il software PanImage disponibile in versione basic (per trattare
un'immagine alla volta) e in versione production (per trattare
interi gruppi d'immagini in automatico).
Il programma, disponibile per Windows 95 e per Macintosh, produce
file bmp, jpeg e pict integrabili direttamente in pagine Web e
in altri documenti multimediali.
Data la possibilità di catturare l'intero panorama con
uno scatto unico, il sistema Portal si presta anche a registrare
il movimento. Nel prossimo futuro Be Here rilascerà il
Portal M1 capace di mostrare filmati da più punti di vista.
Abbiamo visto una demo interessante come risultati, ma proibitiva
per il povero pc che doveva farla funzionare: immaginate di avere
lo stesso filmato ripetuto tante volte quanti sono i possibili
punti di vista che l'osservatore può assumere interattivamente
e tutto in memoria!
Il prezzo è altrettanto probitivo per un utilizzatore comune,
infatti il distributore nazionale SMPI offre il Portal S1 a 19.500.000
lire e il Portal S2 a 24.500.000, software compreso. Bisogna,
poi, comperare separatamente la fotocamera. Per un fotografo,
abituato a pagare carissima qualsiasi cosa, questi prezzi sono
forse abbordabili, ma rimangono comunque importanti. Il sistema
concorrente, Ipix (distribuito in Italia dalla società
Copernico, tel. 06-4404875), costa circa dieci milioni per l'hardware
più il software, però richiede il pagamento di 175.000
lire per ogni fotografia che viene pubblicata su Internet (c'è
una chiave di compressione a contatore). Ipix (www.ipix.com) usa
una tecnica differente: punta l'obiettivo in orizzontale e scatta
una foto a 180° che riprende tutta la scena compreso soffitto
e pavimento, quindi ruota la macchina ed esegue un secondo scatto.
Le due semisfere così ottenute sono combinate via software
in una singola sfera navigabile in modo interattivo. Tanto SMPI
quanto Copernico offrono il servizio di noleggio delle rispettive
apparecchiature per cui si può avvicinare a questo nuovo
mondo senza impoverirsi tutto in un colpo. Nel caso di SMPI, il
costo del noleggio viene sottratto al costo di acquisto nel caso
in cui si decida di comperare l'oggetto. Uno dei più grossi
clienti è la NASA, che impiega Portal S1 per illustrare
l'interno delle navette spaziali, curandosi poco del fatto che
anche il prezzo sia "spaziale". L'obiettivo di Be Here
è quello di creare nei navigatori Internet l'impressione
di "essere lì", cioè d'immergersi in un
panorama e di vederlo come se ci fossero davvero.
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